venerdì 9 ottobre 2015

Racconti di Fantascienza

Il format dei caratteri contati a me non piace, perché in quel poco spazio tutto é già stato detto!.

http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/serial?id=amazingstories

Scherzi a parte, il più delle volte il format dei racconti di fantascienza con il limite dei caratteri da rispettare, non é a mio avviso una dimensione sufficiente per raccontare una balla gradevole da leggere. 

Per carità, ammetto pure che sia un limite mio, e che io possa non essere capace di sintetizzare avvincenti balle SciFi, nell'arco di una pagina e mezzo!.

Tuttavia é indubbio che scrivere un racconto di fantascienza non é come scrivere un libro di fantascienza.

Scrivere un racconto di fantascienza non é come elaborare un sequel o prequel.

Scrivere un racconto di fantascienza, non é assemblare un libro in multitrama!.

Un racconto di fantascienza può contenere una buona idea da espandere, una genesi da sviluppare, una fine da spiegare, un mondo vicino e parallelo da esplorare, ecc... Mentre in un racconto con i limiti di K parole, non c'é mai spazio a sufficienza per costruire qualcosa di complesso con cui il lettore possa interagire!.

Ecco alcuni vecchi esempi, utili anche per vedere come é cambiata la fantascienza nel tempo:

Amazing Stories n°1 Aprile 1926

Amazing Stories di Giugno 1939 (dopo circa 10 anni)


Amazing Stories di Gennaio 1952 (dopo altri 10 anni)

A parte le inevitabili differenze d'impaginazione e di temi trattati e sopratutto di tecnologia di fantascienza, un osservatore del 2015 può tirare una somma e dire qualcosa.

Siamo onesti i protagonisti di fantascienza si conoscono tutti: alieni, robot, intelligenze artificiali, umani modificati (ibridi umano-alieni, umano-robotici oppure umani dotati di superpoteri) incastonati in mondi lontani nel tempo e/o nello spazio, rendono i protagonisti delle storie a bassissima capacità d'immedesimazione per il fruitore di fantascienza.

Ancora prima d'iniziare a leggere il racconto, il lettore saprà che da qualche parte della storia ci sara' un tizio che sprofonda in un buco nero. Oppure un virus nanobotico che innesta una trasformazione kantiana, una guerra tra misteriose e criptiche razze aliene con raggi fotonici. Velocità super-luminali e viaggi nel tempo con paradossi temporali da scongiurare. Mondi alieni pregni dei 7 umani vizi capitali. Un'extra-dimensione interiore di un mondo matrix cervellotico, oppure un'intelligenza artificiale/robot che sclera dando di matto per dubbi amletici di programmazione!. Truci alieni killer a cui misteriosamente spuntano dubbi morali o sesso spaziale di vario genere...

I cliché tecnologici sono spesso scontati: dovizie di particolari tecnologici il cui unico fine é quello d'allugare il brodo SciFi, dato che il lettore non può interagire con l'ambiente/la tecnologia/con la trama in una pagina e mezza!.

Sia chiaro: io non ho niente di personale contro questo format di racconti di SciFi se i racconti sono scritti bene e se le idee sono inedite o se l'autore é astuto nel nascondere il colpo di scena finale.

Tuttavia... il format é un po' logoro!

Essendo racconti di fantascienza a tema vincolato, gli autori non assemblano una balla a tema, composta da PREQUEL e SEQUEL.

Obiettivamente non c'é innovazione di prodotto, dato che il lettore o legge la minestra oppure salta dalla finestra!.

Con il trascorrere del tempo il format dei racconti di fantascienza a tema degrada perché quasi tutto é già stato detto, entro quel numero di caratteri disponibili all'autore!.


Ora, se non innova la fantascienza introducendo concept letterari innovativi, oppure sviluppando mondi con prequel e sequel, dato che il topic fantascienza tratta per definizione di fantascienza, chi altro potrebbe farlo?! La storia, forse! :-)