martedì 13 novembre 2018

Satellite Science Fiction 1957

I numeri del bimestrale Satellite Science Fiction stampati nel 1957 sono 6 da cui è stato facile inferire il format di Satellite Science Fiction: 
  • Copertine intriganti e suggestive con razzi inutilmente aerodinamici (dato che nello spazio non essendoci aria, non esiste il problema dell'aerodinamicità di un'astronave), stazioni spaziali (già diffuse da tempo da Wonder Stories) oggetti sferici e/o siluriformi che ricordano dirigibili a razzo (come le classiche suggestioni realizzate dagli illustratori di Amazing Stories e Wonder Stories). 
  • Un racconto di SciFi molto lungo, 
  • seguito da una manciata di brevi racconti (che talvolta non erano nemmeno di fantascienza!)
  • Nessuna presenza di pubblicità su prodotti o servizi, esterni alla rivista. 
  • Sporadiche immagini in apertura e/o in corredo ai racconti, 
  • presenza di text trailers su racconti futuri. 
  • Uno scarno editoriale ed uno spazio sul mercato della Fantascienza nei paesi anglofoni.
  • Un magazine senza feedback dai lettori: nessuno spazio per annunci dei lettori, nessuno spazio alle lettere dei lettori, senza notizie scientifiche (oggi diremmo FAQ, debunking e fact checking) il format del magazine rimarrà immutato sino al 1959, ultimo anno di stampa delle rivista, in cui negli ultimi numeri ci fu un cambio di "look" della copertina.
Febbraio 1957: Planet for plunder, di Hal Clement & Sam Mervin Jr, The last word di Damon Knight, the next tenants di Arthur C.Clarke, food for the visitor di John Victor Peterson, the attic voice di Algis Budrys.

Aprile 1957: Operation Square Peg di Irwing W.Lande e Frank Belknap Long, cold war di Arthur C.Clarke, act of creation di Gordon R.Dikson, welcome stranger di Rober Bloch, the wheel di Stephen Barr, the three hours you left me alone di Mann Rubin.

Giugno 1957: badge of infamy di Lester Del Rey, the man who ploughed the sea di Arthur C.Clarke, shadow trouble di Dal Stivens, a woman's heart di Isaac Asimov, Ben's idea di Henry Slesar

Agosto 1957: year of the comet di John Cristopher, cathartic di William Sambrot, some rain di Dal Stivens, Li'l Abner in the time capsule di Al Capp.

Ottobre 1957: rocket to limbo di Alan E.Nourse, the tempter di Robert Bloch, doom over Kareeta di John Christopher, bone of contention di Walt Sheldon.

Dicembre 1957: the languages of Pao di Jack Vance, sole survivor di Basil Wells, forever Stenn di Algis Budrys, the unexpected di Helen McCloy, the world is law di John D.Odom

In questa bloggata non saranno commentati tutti i racconti delle riviste del 1957, ma saranno sintetizzati solo i racconti che a me, sono piaciuti di più. 


In genere, tutti i racconti brevi presenti nella rivista sono risultati ragionevolmente gradevoli, in quanto IMHO meno distanti dal gusto di un lettore del XXI secolo, per quanto spesso le fabule siano state tendenzialmente insulse, scarsamente attinenti alla SciFi, purtroppo poco innovative ed originali.

La critica più negativa pesa sui racconti più lunghi che avrebbero dovuto essere "il pezzo forte del magazine". IMHO non sono risultati gradevoli alla lettura: molti li ho interrotti senza raggiungere neanche la metà del plot. Avevano noiosi preamboli, insulsi e prolissi dialoghi, trame lineari, soporifere divagazioni di plot, le fabule erano permutazioni di plot stantii di SciFi. Oltre a questi difetti, c'è da aggiungere una inefficace sospensione d'incredulità, causata da nozioni scientifiche ed astronomiche vetuste, e/o tecnologie obsolete o poco credibili. 


Per qualche arcana ragione, la lettura dell'inglese britannico è risultata inaspettatamente faticosa, rispetto al più facile e comprensibile inglese-americano, nelle gradevoli e scorrevoli Pulp Mags made in USA. Questa anomala differenza formale è stata opprimente, costringendomi anche ad usare il dizionario, a differenza di quanto accade nella lettura di Amazing Stories e Wonder Stories, con il vocabolario che rimane sempre a prender polvere sulla libreria!.

Food for the visitor di John Victor Peterson: un cortissimo racconto in cui si associa un test atomico americano nel deserto, con un amichevole UFO. Il misterioso velivolo assiste alla detonazione della bomba H e poi sparisce rapidamente, a parere del soldato che riferisce all'ufficiale di guardia, l'UFO s'era nutrito dell'esplosione atomica!.

The attic voice di Algis Budrys. Un bel racconto di fantascienza, racchiuso in poche pagine con un plot semplice e lineare, sostenuto da un'atmosfera. Dopo la morte del padre, il figlio scopre una strana e misteriosa radio-rice-trasmittente con la quale, instaura un rapporto di amicizia con un alieno, così come aveva fatto anni prima suo padre. L'alieno era in animazione sospesa, si era svegliato e necessitava di cure mediche a causa di lesioni interne. L'astronave era nascosta e non era direttamente raggiungibile dall'alieno, il giovane terrestre aiuterà il misterioso alieno.

Welcome stranger, di Rober Bloch un racconto comico, di una ricognizione aliena concepita come un'infiltrazione, al fine di progettare un'invasione futura della Terra. L'astronave aliena, atterrerà dentro lo zoo di Milwaukee nel Wisconsin. Dopo ironiche interazioni dell'alieno (molto simile agli esseri umani) con gli animali dello zoo, l'alieno interagirà in modo comico con un simpatico americano un po' ubriaco, che era allo zoo a fare un picnic con i suoi figli. Le birre scorreranno a fiumi, l'alieno si sbronzerà, finendo steso su una panchina, dove i figli dell'americano lo spintoneranno per farsi spazio e sedere.L'alieno si spaventerà e scapperà via, riferendo che i terrestri erano violenti e gli alieni, non si sarebbero mai potuti adattare alla vita terrestre. Un simpatico racconto comico, che potrebbe anche essere la proto-genesi di Mork in esplorazione sul pianeta Terra.

Shadow trouble, di Dal Stivens un cortissimo racconto in cui un vecchio australiano ha un'interessante conversazione con la sua ombra.

Ben's idea di Henry Slesar, un cortissimo racconto incentrato tra un'amabile conversazione tra il Benjamin Franklin ed il suo medico Dr.Sheppard. Benjamin Franklin propone l'idea al medico che essendoci infiniti mondi, da qualche parte potrebbe esserci un pianeta identico alla Terra, con le stesse persone che sedute in salotto, discutono della stessa ipotesi. Il breve racconto finisce con un gradevole inversione di punto di vista: la conversazione tra i due, è interrotta da un terzo che accorre in casa di Benjamin Franklin, per avvertirlo che è appena diventato il primo presidente degli USA.

Sole survivor, di Basil Wells un bel racconto ucronico (ma poco plausibile, dato che ignora le radiazioni ed i loro effetti) che narra in tempo reale le azioni, i pensieri di Erin Ward, una bambina di 9 anni che è l'unica sopravvissuta di un'esplosione atomica e si trova sola dalle 9:50AM sino alle 10:10PM quando viene soccorsa dagli zii, sopravvissuti all'esplosione.

The world is law, di John D.Odom. L'astronave Generale Curry comandata dal capitano Carling giunge su Rigel 3 dove trova un'insolita popolazione sche scambia un membro dell'equipaggio per il ritorno del Cristo. Si scoprirà poi che la popolazione locale è composta dai lontani discendenti di un'astronave proveniente dalla Terra, seguendo i comandamenti di una bibbia battista, dove erano evidenziati i passi che un giorno sulle ali di fuoco tornerà Cristo. Un bel racconto ancora piacevole da leggere, anche per un osservatore del XXI secolo.