<< Fratello di una Macchina - Richard Matheson - parte 1
Qualcosa lo toccò, lui si voltò per vedere cosa fosse e nel frattempo, appoggiò la propria mano sulla fronte.
Quando un uomo é malato, lui pensò, un uomo non può lavorare e quindi non è richiesto.
Senza perdere un momento, si diresse rapido dentro un vicolo, dentro al vicolo c'era un'enorme macchina automatica per la pulizia delle strade che era ferma. Di quì non si poteva fuggire, allora rientrò nella strada, cercandop di confodersi tra la folla di persone e robot, che camminavano per strada.
Ma loro lo stavano cercando!.
Lui doveva scappare, se lo avessero preso, lo avrebbero portato al centro riparazioni: non era una cosa che avrebbe potuto reggere. Lui non voleva essere aggiustato, non voleva tornare ad essere una stupida macchina operatrice, era decisamente meglio essere così com'era adesso, capire il mondo circostante.
Ma c'era qualcosa che non andava: strada dopo strada, blocco dopo blocco, il suo corpo era sempre più debole, presto avrebbe collassato.
Se si fosse fermato per riposare, loro sarebbero arrivati e lo avrebbero raggiunto e poi lo avrebbero riportato al centro riparazioni.
All'improvviso sentì migliaia di corni, che stavano ululando, erano le focoellule, c'erano anche fasci di luci che vagavano per strada, allora lui decise di fermarsi e sostare proprio davanti ad una finestra a forma di oblò e poi si fece shakerare la propria testa, per provare a resettare i sistemi.
L'uomo che era dentro la finestra lo vide, allora lui decise di riprendere a camminare, l'uomo che era dentro la finestra uscì, e si mise a guardarlo con orrore, poi puntò il dito.
Le fotocellule intanto continuavano a cercarlo.
Lui era scappato dal laboratorio, il giorno stesso, era stufo di mescolare e calcolare gas e batteri e costruire bombe, calcolandone la letalità al 99.9%. Forse, adesso lui stava morendo, ma adesso lui era cosciente e sapeva cosa gli stava accadendo.
All'improvviso gli comparve in testa una strana idea: acqua fredda da bere.
Lui entrò nel parco pubblico: forse avrebbe trovato una fontana, oppure si sarebbe nascosto, aspettando la morte. I muri che circondavano il parco erano alti, sembrava un posto tranquillo, a nessuno importava se un uomo solo, si ritirava per morire nel parco. Il posto era silenzioso, non c'erano sirene, non c'erano fotocellule. Un posto tranquillo dove essere liberi, le sue gambe erano troppo stanche, s'avvicinò ad un albero e poi collassò a terra.
Un anziano s'avvicinò a lui, con un aria sospetta ma non gli disse niente, poi se n'andò senza dire una parola.
Passarono poi due anziane signore, si tenevano a braccetto, appena loro lo videro si fermarono, poi le due anziane signore ripresero a camminare con un passo più rapido, sembravano parlare sottovoce tra loro, una di queste, si voltò a guardarlo solo per un attimo.
Incominciò a sentire delle sirene, si stavano di nuovo avvicinando, allora lui s'alzò, e riuscì a raggiungere una fontana e ne bevve.
Lui bevve molta acqua, che scese nello stomaco e dopo poco, iniziò il liquido subito a far effetto.
C'era un altro uomo anziano nel parco, poco distante da lui, era seduto su una panchina e lo stava fissando con sospetto. Lui aveva bevuto molta acqua dalla fontana, troppa acqua, specie se fosse stato un essere umano.
Lui s'alzò rapido, adesso si sentiva meglio, camminò svelto senza dire una parola, si diresse verso uno spazio verde aperto. Poi si fermò e si stese per terra a fissare il Sole, alzò le mani per aria, adesso il sole sembrava quasi che stesse tra le sue mani, ed era una sensazione bellissima essere libero.
Ma le sirene tornarono a farsi udire, com'era possibile che lo avessero trovato, dentro questo bellissimo posto calmo e tranquillo?!
Lui s'alzò e riprese a camminare svelto, il viottolo asfaltato lo condusse dove c'era un grosso lago, lui si fermò per un attimo, ad osservare il bellissimo panorama: questo enorme lago di forma circolare, con acqua ferma, e con tanti fiori, che ci galleggiavano sopra.
All'improvviso due esseri umani vestiti di nero, lo puntarono ed uno dei due alzò la mano destra, il suo suo dito indice destro era diretto proprio contro di lui.
Allora, lui decise di zompare dentro al lago, li avrebbe seminati, loro non lo avrebbero seguito!.
Lui iniziò a camminare nel lago, l'acqua lo raggiunse ai ginocchi, ma lui continuò a camminare, poi l'acqua lo raggiunse alla cintola, poi alle spalle, poi al collo, poi finiì per essere totalmente immerso nell'acqua, ma lui continuò a camminare sott'acqua, sino a quando una grossa rete non lo catturò, e lo poi riportò in superficie.
I suoi occhi erano immobili e le sue mani rattrappite, tutto era immobile.
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Dentro al camion dell'assistenza e controllo della polizia municipale, il tecnico elettronico osservava in silenzio, scuotendo la testa, il nuovo macchinario che era stato appena recuperato dal grosso lago del parco pubblico.
Il collega poliziotto, al posto guida, si sporse dal finestrino posteriore e chiese -Allora, in che condizioni é questo coso?!-
Il tecnico si voltò e guardò il collega e disse -Butta male!. Questi sistemi sono picchiatelli ed all'improvviso sclerano, pensano d'essere come gli esseri umani, e quindi smettono di lavorare, poi scappano dalla propria mansione e se ne vanno a vagabondare per la città, a cercar non si sa cosa!. Questi sistemi, prodotti e commercializzati per rimpiazzare la manodopera umana, sono inutili!. Le persone, fanno le proprie maledette ore di lavoro, mai mai nessuna é andata in corto! come invece questi maledetti cosi, fanno continuamente!-