venerdì 28 dicembre 2018

Futurama: Season 1 Episode 1, Season 6 Episode 9,13,14

Futurama - Season 1, Episode 1



Futurama - Season 6, Episode 9





 Futurama - Season 6, Episode 13





Futurama - Season 6, Episode 14

mercoledì 26 dicembre 2018

Serie televisive dell'ignoto e del mistero, poste a confronto diretto (parte 1)

"Tales of tomorrow" ossia "Racconti del domani" fu una serie di telefilm di fantascienza prodotta dalla ABC dal 1951 al 1953. La serie ebbe molte assonanze con la successiva "Twilight Zone" sia per lo stesso genere di temi sviluppati, quanto per la presenza d'inversioni di punti di vista. Il format di ogni episodio aveva una durata di 30 minuti, era in bianco e nero, aveva una trama sorretta sui dialoghi, dall'espressività degli attori, a palese discapito dell'ambientazione. Le inquadrature erano strette, la regia cercava di celare una scenografia povera, quanto l'assenza d'effetti speciali. Più che una serie di telefilm di SciFi, agli occhi di un osservatore del XXI secolo, la serie di TF "Tales of tomorrow" sembrano ;-) recite teatrali trasportate in televisione.

"Out there" ossia "là fuori" fu una serie molto esigua di telefilm prodotta dalla CBS nel 1951 in soli 12 episodi, dato che poi fu cancellata. La sua peculiarità, fu di mescolare effetti speciali con una recitazione reale. Al momento, non sono rintracciabili in internet puntate della sfortunata serie tv, per cui si sospende il giudizio. Non è stato possibile rintracciare un filmato multimediale di "Out there" ma solo la versione ridotta alla pista audio, della prima puntata.

Science Fiction Theatre fu una serie tv prodotta in syndacation dal 1955 al 1957 e la prima stagione fu prodotta con pellicole a colori, mentre la seconda stagione fu prodotta in bianco e nero per ridurne i costi. La peculiarità è che gli episodi erano di 30 minuti circa, tutti i contenuti erano presentati da Truman Bradley, tuttavia ogni puntata rappresentava una storia a sé. I temi affrontati erano di genere fantascientifico: il volo spaziale, i robot, la telepatia, i dischi volanti, l'arrivo degli extraterrestri, viaggi nel tempo, paleoastronautica, fantastiche leggi fisiche...



  • Il budget per Science Fiction Theatre del 1955 appare più ampio di quello a disposizione di "Tales of Tomorrow" (1953) il format dei telefilm di Science Fiction Theatre appaiono come piccoli film, con qualche effetto speciale: in SciFi Theathre ci sono inquadrature più larghe ed ambienti un po' più complessi, rispetto alle povere e modeste scenografie di "Tales of Tomorrow".
  • Mentre Tales of Tomorrow sembra de facto "una Twilight Zone riportata su un proscenio di un teatro", i telefilm di SciFi Theatre non hanno inversioni di punti di vista, in quanto i plot sono distanti dal ruolo della scienza, ma aprono al telespettatore su un immaginario collettivo, in cui esiste eventi misteriosi e/o soprannaturali, ancora tutti da scoprire ed investigare!.

martedì 25 dicembre 2018

Yattaman (1977)

Yattaman è un anime giapponese prodotto nel 1977 dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan. Nel 2008 in Giappone è stato prodotto e trasmesso un remake della serie. Dalla serie è stato tratto un film nel 2009 ed un remake nel 2015. 



La prima trasmissione in Italia è avvenuta su Rete 4 nel 1983 in seguito divenuta popolare grazie alle molte repliche effettuate da diverse syndication di televisioni locali. 

domenica 23 dicembre 2018

Le nuove avventure di Capitan Harlock (1979)

Capitan Harlock è un personaggio immaginario protagonista di un omonimo manga di fantascienza scritto e illustrato da Leiji Matsumoto, pubblicato in Giappone dal 1977 al 1979 dalla Akita Shoten. E' anche il personaggio principale di una serie televisiva anime diretta da Rintarō e prodotta dalla Toei Animation in 42 episodi e trasmessi per la prima volta nel 1978. A questa prima serie, ne sono seguite altre, vari lungometraggi cinematografici, di cui l'ultimo nel 2013. Il personaggio del "capitan Harlock" compare come comprimario, anche in altre serie come Galaxy Express 999.







mercoledì 19 dicembre 2018

The fantastic in a modern Japanese literature

Negli ultimi due anni in Dicembre ho sempre dato spazio a molte "anime giapponesi" che erano famosissime in Europa, il terreno è diventato fecondo per approcciare ad un estratto di un saggio sul fantastico nella letteratura nipponica. 


A seguire una traduzione ed una sintesi, di un file di 13 pagine, in PDF, condiviso da un server della fondazione Nissan Istitute, proposto da Google tempo addietro, mentre queravo con "japanese science fiction free pdf"

Estratto da: The fantastic in a modern Japanese literature (the subversion of modernity) di Susan J.Napier

La definizione di Fantastico offerta da D.Hartwell in un saggio pubblicato sul NY Times Book review, definisce il fantastico come "Fantasie che promettono fughe dalla realtà. E' caratteristica delle storie fantastiche proporre ai lettori la possibilità d'uscire dal mondo reale dei fatti, oggetti, decisioni dure, per approdare in un mondo di meraviglie e d'incantamento."

La visione di Tolkien del fantastico, è invece simile a molti autori giapponesi, come l'esistenza di una casa trascendente posta in una dimensione fantastica, rispetto alla dura realtà, che imprigiona l'essere umano. 



Per questa ragione, molti critici definiscono il Fantastico un'arma di distrazione sociale di massa, ed uno strumento di controllo politico, per evitare che possano convergere nella popolazione sensazioni ed idee di rivoluzione e cambiamento, rispetto ad uno stato delle cose ed un ordine costituito, che non è gradito dalla società. Una sorta di droga ipnotica sociale anti-depressiva per la massa, che alimenta il consenso politico-sociale. Questo palliativo (così definito da P.Kramer e da Jameson) è uno strumento di legittimazione sociale dello status quo, ed è un elemento importante della società giapponese. La serie "Gundam" è la celebrazione di una tecnologia avanzata in una guerra egemonica, mentre i fumetti "Laughing Salesman" veicolano fantasie per comunicare messaggi conservatori.


Nella teoria del fantastico di Todorov (1975) il lettore ha un momento d'esitazione (sospensione d'incredulità) ossia il momento fantastico è un evento impossibile che si realizza a causa di: a)gli eventi impossibili a volte capitano, siamo quindi nel mondo del supernaturale, oppure b)l'evento può essere spiegato come un'allucinazione oppure un trucco.


Il genere fantastico è sempre fondato sulle incertezze, non esiste una razionalizzazione del fantastico, ridimensionandolo ad una visione simile a come noi conosciamo il mondo, perchè semplicemente la dimensione del fantastico non potrà mai essere conosciuta e compresa. Il genere fantasy quindi, è una letteratura della restrizione sociale, che permette di compensare le carenze, ed è una letteratura del desiderio, che ricerca l'assenza e la perdita. 

L'autrice dell'estratto Susan J.Napier concorda con il fatto che la letteratura del fantastico sono tutte quelle tracce del non detto e del non visto di una società, che sono state silenziate e celate e coperte con l'assenza. Nella letteratura fantasy giapponese è questa la principale chiave di lettura sociologica: una letteratura mimetica, coerente con la visione di un'altra ricercatrice Jacksons, che ha studiato l'immaginario fantastico giapponese. Una delle chiavi più evidenti di tale teoria, sono le bestie, gli specchi magici, i sogni con viaggi in altri mondi, le metamorfosi, che sono artifici letterari comuni e sempre presenti, in tutta la letteratura nipponica.

Un'altra definizione del Fantastico fu data nel 1975 da Eric Rabkin è che nella dimensione del fantastico, le regole del mondo offerte al lettore, possono essere violate e contradette dall'autore.


Perchè gli autori decidono di scrivere testi palesemente contraddittori da proporre ai propri lettori?! Perchè come ebbe a dire Hume, il tradizionale realismo non sembrano soddisfare o dare sufficiente senso, alla complessità della realtà del mondo.



Il fantastico nella letteratura giapponese più che essere una occidentalizzazione della modernità, è invece il recupero di miti, miracoli, armonie sociali, stereotipi che hanno dominato il pensiero giapponese nel tempo. Questi miti, partono dal XII°secolo con la restaurazione del governo dell'imperatore. La narrativa giapponese che sia mimetica o fantasy, ha esplorato a lungo tali tematiche, mostrando i lati positivi e negativi della modernità occidentale, in raffronto con gli archetipi nipponici precedenti. Per questa ragione, il grande ruolo del fantastico in Giappone è una letteratura di fuga per la società nipponica, per sfuggire ai lati negativi della società moderna!.


La rappresentazione del reale nella letteratura nipponica, è diversa dalla rappresentazione occidentale. Nella letteratura giapponese, è importante il "shishosetsu" ossia l'esperienza reale e sincera, che niente ha in comune con i costrutti ideologici occidentali del realismo. In occidente, se il "consenso reale sulla realtà implica una realtà verificabile", in Giappone la realtà può anche essere non verificabile, oppure impossibile!. 


Esiste quindi un legame nel fantasy nipponico, anche con la satira, oltre al fatto che nel genere fantastico si mescolano una realtà sconosciuta, dove la verità è ambigua ed inconoscibile. Ci sono quindi anche utopie, distopie, romance, il fantasy, tutte etichette di letteratura che nella società giapponese possono essere inglobate, dentro la più grande classe del Fantastico.


domenica 16 dicembre 2018

Galaxy Express 999 (1977)

Galaxy Express 999 è una serie manga e anime creata da Leiji Matsumoto tra il 1977 ed il 1981. Il manga s'inserisce nello stesso universo narrativo di Capitan Harlock e Queen Emeraldas, con le quali condivide anche alcuni personaggi. Il plot è caratterizzato da un forte pessimismo che pervade tutte le storie, dalla serie sono stati tratti alcuni lungometraggi cinematografici e altre serie televisive. 

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mercoledì 12 dicembre 2018

sabato 8 dicembre 2018

Lupin III

Lupin III è una serie di manga incentrati su Arsenio Lupin III, ideato nel 1967 da Monkey Punch, liberamente ispirato al personaggio di Arsène Lupin. Dai fumetti sono stati tratti vari anime, sia trasposizioni televisive che cinematografiche, lungometraggi live-action e un merchandising ispirato ai personaggi della serie a fumetti e alla loro versione animata.





mercoledì 5 dicembre 2018

The problem of space flying, Science Wonder Stories 1929 (parte 3)

Nella terza parte dell'articolo Herman Potočnik alias Herman Noordung, pubblicato postumo su Science Wonder Stories nel settembre 1929 espone

Estratto di Science Wonder Stories Settembre 1929, i problemi del volo spaziale e del motore a reazione, parte 3


Le osservazioni dei pianeti più vicini alla Terra come Mercurio, Venere, Marte, la Luna se osservati dallo spazio con potenti telescopi, sarebbe possibile costruirne dettagliate mappe. Osservando lontane stelle, sarebbe possibile scoprire nuovi eventi siderali che potrebbero essere studiati e potrebbero rivelare l'eventuale destino del Sole e della Terra. Una volta apprese tutte le variabili del volo spaziale, l'ambiente siderale non sarebbe più un ambiente sconosciuto e misterioso e ricco di pericoli, ma un ambiente che potrebbe essere dominato, con viaggi siderali senza alcun rischio!.

Così come composto dallo scienziato Oberth, sarebbe possibile porre in orbita un enorme specchio, con cui concentrare tutta l'energia solare ricevuta e focalizzarla in un punto sulla Terra oppure disperderla nello spazio. Un enorme specchio di 100kmq costerebbe (nel 1929) $750mila dollari ed occorrerebbero 15 anni di lavoro. Oppure sarebbe possibile costruire un enorme specchio composto da moltissimi specchi più piccoli, che dovrebbero essere pilotati da piccoli motori elettrici in modo da ruotarli nella direzione voluta. Sarebbe possibile illuminare di notte come se fossero a giorno porti, città, aeroporti se vi fossero le condizioni atmosferiche favorevoli ossia senza banchi di nuvole. Tale dispositivo però potrebbe anche trasformarsi in una potentissima arma, con cui sarebbe possibile distruggere i depositi di munizioni, armamenti nemici, o bruciare città o carbonizzare truppe in movimento.

Considerando le stelle distanti e lontane anni luce, la più vicina Alfa Centauri dista 4.5 anni luce, una distanza enorme pari a circa 4500 volte il diametro di tutto il sistema solare terrestre. Date le enormi distanze coinvolte, al momento è logico concentrarsi solo sui pianeti del nostro sistema solare: Mercurio, Venere, Luna, Marte e poi quelli più esterni come Giove, Saturno, Urano, Nettuno.

Per viaggiare dalla Terra verso i pianeti del sistema solare, occorrerà sviluppare una serie di orbite concentriche a partire dal pianeta di partenza, per raggiungere con una rotta tangente il pianeta di destinazione, il quale nel frattempo continuerà a seguire la sua naturale rivoluzione attorno al Sole. In alternativa, occorrerà disegnare un'orbita ellittica in diagonale sul sistema solare e centrata sul sole, in modo tale che intersechi il pianeta di arrivo e che poi per rientrare al pianeta d'origine, necessiti di un passaggio vicino al Sole.

Per fare questo, servirà sviluppare un'accelerazione superiore alla forza di gravità terrestre che nello spazio delle immediate vicinanze terrestri causa la possibilità di sostare in orbite a varie livelli d'altitudini. Ovviamente, il razzo dovrà avere al suo interno una sufficiente combustibile per poter effettuare tali manovre nello spazio. Piuttosto che salpare direttamente dalla Terra verso un pianeta del sistema solare, sarebbe sicuramente più facile salpare da una stazione spaziale, la quale potrebbe essere adibita a spazioporto. Il carburante come ossigeno, idrogeno, se protetti dai raggi solari diretti, tali elementi chimici potrebbero essere mantenuti allo stato solido e quindi di facile stoccaggio in modo anche indefinito. Il rifornimento del carburante che sarebbe elaborato sulla Terra sfruttando l'idrogeno dei mari, sarebbe portato nello spazio con un servizio di cabotaggio continuo sulla stazione spaziale, da cui ovvimente salperebbero navi spaziali per l'esplorazione del sistema solare.

Una base spaziale sulla Luna sarebbe auspicabile, esistono sulla Luna giacimenti di ghiaccio ossia acqua da cui decomporre in acqua e poi estrarre per processo elettrolitico idrogeno ed ossigeno, inoltre la bassa gravità permetterebbe anche la manipolazione semplice di grossi carichi. Un secondo punto per salpare verso viaggi spaziali potrebbe essere proprio la Luna, ove sarebbe possibile anche stoccarci molti materiali. Durante il viaggo d'esplorazione, il razzo comunicherebbe costantemente la propria posizione con le onde radio, inoltre sarebbe osservato costantemente con enormi telescopi posti sulla Luna e sulla Stazione Spaziale.

L'atmosfera di Marte sarebbe sicuramente molto rarefatta e potrebbe essere difficile visitare il pianeta, necessitando ovviamente di tute spaziali. Venere è un pianeta che probabilmente ha un'atmosfera molto densa, mentre Mercurio avrà sicuramente temperature molto alte, essendo il più vicino al Sole e quindi un posto difficile da visitare. Mentre per i pianeti più lontani come Giove e Saturno, Urano e Nettuno che sono i più lontani e difficili da osservare, la domanda scientifica è aperta se questi siano pianeti rocciosi oppure solo gassosi. Ed una cosa è certa: anche se fossero rocciosi, sarebbe molto difficile visitarli, a causa dell'enorme massa e quindi dell'alta gravità, che renderebbe difficile sia l'esplorazione che la velocità di fuga dell'astronave!.

sabato 1 dicembre 2018

Milioni per Difesa (v1.0)

Omaggio Amazing Stories –marzo 1935- al racconto “Millions for Defense” di Miles J.Breuer M.D. assemblando un plot remastering


Risorsa reperibile anche presso altri clouds:
https://issuu.com/65c02/docs/jdab-048
https://en.calameo.com/books/0007819453589d684ddc2