L'artefatto come ad esempio il Phobitron, è inventato di sana pianta dall'autore, che mescola elementi "fantasy" come i poteri psichici, dentro la Fantascienza classica e senza appellarsi a leggi naturali note od anche non note al lettore ma inventate ad hoc per spiegare il funzionamento dell'artefatto.
S'entra con questo racconto del 1947 nella dimensione di Fantascienza di lungo periodo: dove poi Hollywood conierà i cristalli di dilitio, il cervello positronico in Star Trek, ed altre menate BLACK BOX a Terapia Tapioca con Impulsi Mecojonici, che saranno elementi centrali per la SciFi di lungo periodo, ma privi di un concreto significato scientifico. Tuttavia nel racconto di Williams del 1947 gli artefatti immaginari, non sono un contesto neutro che non interagisce con i personaggi, ma al contrario sono elementi ben integrati nell'intreccio letterario, per cui non c'è traccia di anticipazioni NEW AGE.