mercoledì 9 gennaio 2019

Cosmos Science Fiction and Fantasy Magazine (parte II)

Cosmos Science Fiction and Fantasy Magazine fu una rivista di fantascienza, in internet sono disponibili solo pochi numeri in PDF, è quindi una pulp mags facilmente esaminabile, in quanto ci sono solo pochi files da visionare. I 4 numeri del magazine datati 1977 furono stampati dalla Baronet Publishing Company al 509 Madison Avenue in New York, ed ebbero come editore David G.Hartwell, come stampatore Norman Goldfind, assieme con 6 persone che collaborarono alla creazione della rivista.

Molto diverso dai numeri del 1950s appare la versione di Cosmos Science Fiction and Fantasy Magazine del 1970s.
Il magazine ebbe un format composto da 79 pagine, al costo di $1.00 che dal Luglio 1977 diventò $1.25 con varie affissioni di pubblicità all'interno del magazine dal contenuto parapsicologico-psicadelico. Il magazine conteneva DUE editoriali (uno dello stampatore, uno del direttore), con 5 short stories, 1 novelette, 1 racconto lungo intero, 1 racconto molto lungo frazionato in puntate, 1 articolo speculativo di pseudoscienza, un'angolo della posta e dei disegni dei lettori, DUE rubriche di recensioni di cui una sul cinema e l'altra sui libri da leggere/comprare. Le immagini a corredo dei racconti nel numero di Maggio 1988 erano delle vere e proprie gigantografie a colori, rispetto a quanto era solitamente pubblicato in Amazing Stories/Wonder Stories.

Tutte le immagini avevano in Cosmos un look un po' psicadelico e surreale dal taglio Horror-Fantasy. Da Luglio 1977 invece la maggioranza delle illustrazioni interne persero il colore, aumentarono di numero per spezzare il blocco pagine di testo. I disegni divennero meno curati e solo abbozzati perdendo gran parte della loro iniziale foto-realisticità, solo la rubrica dei disegni mantenne qualche disegno a doppia pagina a colori. Mutò l'impaginazione interna sui racconti: oltre ad avere un immagine iniziale a corredo (come in Maggio 1977) il magazine mantenne l'impaginazione su TRE colonne, con un font di caratteri piccoli, a bassa interlinea (con IMHO una sgradevole bassa visibilità) ma dal Luglio 1977 il blocco testo fu "interrotto" da piccole immagini, pensate ad "hoc", proprio per alleggerire l'enorme impatto visivo del blocco di testo a tre colonne nei racconti.

Maggio 1977: SERIAL Rime Isle (part 1) di Fritz Leiber, NOVELETTE The House of Compassionate Sharers di Michael Bishop, SHORT STORIES Three Vignettes di Larry Niven, Homemaker di Greg Benford, Strix di Raylyn Moore, The Lodestar di Cherry Wilder, Rem The Rememberer di Frederick Pool.

Luglio 1977: SERIAL Rime Isle di Fritz Leiber, NOVELLA Monad Gestalt di Gordon R.Dickson, SHORT STORIES Waiting at the Speed of Light di Roger Lovin, Camera Obscura di Thomas F.Monteleone, Tin Ear di Spider Robinsons.

Settembre 1977: NOVELLA Sunday's Child di Phyllies Gottlieb, SHORT STORIES The Apocalypse of Harry Jones di Robert Borski, Horsemen di Brian W.Aldiss, All the Universe in a Mason Jar di Joe Haldeman, The Child's Story di Richard A.Lupoff, Blackout di Norman Spinrad, The Wayward Flight of the Teety-Oh

Novembre 1977: NOVELETTES Bitterblooms di George R.R.Martin, Wheels Westward di Robert Thurston, SHORT STORIES di The Alphabhet System di Mary Jean Tibbils, At the Dixie Apple di Michael Bishop, O Ye of Little Faith di Robert Chilson, The Ptjer Eye of Polyphemus di Harlan Ellison, Sir Richard's Robots di Felix Gotschalk

In questa breve bloggata, ragionerò in modo sintetico solo di DUE racconti che mi sono piaciuti, ossia di quelli che a mio gusto personale, vale ancora oggi la pena esporne un incipit, oppure commentarli, invitando ovviamente i lettori/passanti del blog, alla lettura in originale dei racconti, che sono gratuitamente scaricabili da http://www.luminist.org/archives/SF/


Three Vignettes di Larry Niven.
Alla taverna del Draco (un luogo simile alla taverna in Tatoine di Star Wars) l'alieno alto 3.3 metri e pesante 54 Kg scambiava quattro chiacchere con l'amico terrestre Rick Schumann tramite il traduttore universale... Il racconto continua diviso in 3 piccoli racconti: Crudele ed Inusuale, Il soggetto è vicino, Lezione di grammatica. Se vi piacciono i racconti brevi, con tanti alieni in stile Star Wars, il breve racconto IMHO merita d'essere letto.

Homemaker di Greg Benford.
Un simpatico racconto di un robot rubato che finisce per interagire in una casa futuristica, popolata da Gerald il padrone di casa che ha comprato il nuovo elettrodomestico, mentre Rebecca battezza il robot Ajax modello 34 come "bot" acronimo di Robot, seguendo la stessa logica per cui il suo cane si chiama "cane". Unico difetto del racconto, IMHO è che essendo per lo più composto da dialoghi diretti, con corte battute, è sempre omesso chi dice che cosa, per cui occorre seguire con molta attenzione i simpatici dialoghi a botta e risposta.


Nonostante il magazine abbia copertine molto suggestive, buona leggibilità con discreta interlinea, disegni a corredo di ogni novella (con immagini diffuse anche nei blocchi testo), le fabule e gli intrecci di SciFi non risultano IMHO particolarmente gradevoli per un lettore del XXI secolo.

Non è sempre colpa di noiose introduzioni, oppure di sterili descrizioni od inutili dialoghi oppure di prolisse digressioni che non fanno avanzare la trama, la principale causa di scarso interesse è
  1. la letteratura "Mimetica" tipica della NEW AGE, dove il gusto per l'Hard SciFi di Gernsback pare essersi sperso, 
  2. l'assenza di plot innovativi tanto da aver influenzato il Cinema. 
E' anzi il Cinema ad influenzare alcuni racconti, negli ultimi numeri del magazine, ci sono ampi spazi a recensioni su Star Wars oltre a palesi influenze dirette dei contesti di SciFi in alcune fiabe.